Negli anni ’70, durante i primi anni di costruzione e di rinascita dopo il tempo dell’Architettura Radicale, Ettore Sottsass incontra Eulalia Grau, sua compagna dal 1970 per sei anni di vita seminomade tra lo studio di Milano e le peregrinazioni in giro tra i deserti di pietra e le valli selvagge della Spagna. Nascono qui le prime fotografie chiamate più tardi Metafore. Cinque sono i gruppi in cui il progetto si suddivide: Disegni per i destini dell'uomo, Disegni per i diritti dell'uomo, Disegni per le necessità degli animali, Fidanzati e Decorazioni. Il tema centrale è in tutti l'architettura: l'artista progetta architetture naturali, assemblando sassi, scatole, legno, spago, nastro per poi fotografare il risultato e commentarlo, con uno stile ironico e poetico al tempo stesso. Anche in questi lavori, come in quelli di architettura e design, la relazione uomo-spazio risulta focale nella riflessione di Sottsass, in particolare la relazione tra l'ambiente e chi lo occupa nella quotidianità. Nel 1966 scrivea "Che rapporto c'è tra i pensieri e lo spazio dove stanno? Chissà se c'è un rapporto? Un vero, profondo rapporto di reciproca causa ed effetto per cui si possa dire "se è così è così" invece di dover dire "è così ma può anche essere in qualunque altra maniera".
Questo rapporto e il desiderio dell'artista di conoscere, di scoprire e di spostarsi in continuazione, viene da lui stesso così riassunto:
"Sentivo una grande necessità di visitare luoghi deserti, montagne, di ristabilire un rapporto fisico con il cosmo, unico ambiente reale, proprio perché non è misurabile, né prevedibile, né controllabile, né conoscibile... mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione."
"Sentivo una grande necessità di visitare luoghi deserti, montagne, di ristabilire un rapporto fisico con il cosmo, unico ambiente reale, proprio perché non è misurabile, né prevedibile, né controllabile, né conoscibile... mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione."
Nessun commento:
Posta un commento